Transizione energetica al Centro Levi Cases

La politica italiana è pronta a rispondere all’appello sulle rinnovabili?

22.09.2022

L’Italia e l’Europa intera stanno vivendo la più grave crisi energetica dallo shock petrolifero degli anni ‘70, che portò alla nascita della IEA (International Energy Agency) per monitorare la stabilità degli approvvigionamenti energetici. Quella stessa agenzia, nata soprattutto con lo scopo di coordinare il mercato del petrolio, oggi promuove con decisione la necessità di una transizione energetica imperniata sulle fonti rinnovabili, soprattutto solare ed eolico.

I prezzi dell’energia, impazziti dopo la guerra in Ucraina ma già in forte crescita nel 2021, sono anche al centro del dibattito politico e, di conseguenza, della campagna elettorale italiana che dopo il 25 settembre porterà alla composizione di un nuovo Parlamento.

La riduzione di forniture di gas russo ha fatto crescere la domanda di forniture alternative di gas e di GNL (gas naturale liquefatto), ha aumentato l’attività delle centrali a carbone, in Italia e in Germania ad esempio, mentre gli Stati Uniti non hanno mai esportato così tanto petrolio come adesso. Tutti questi sono segnali che vanno nella direzione opposta a quella di una urgente riduzione delle emissioni di cui c’è disperato bisogno per anche solo avvicinarsi a rispettare gli accordi di Parigi sul contenimento del riscaldamento globale a meno di 2°C.

Allo stesso tempo però le rinnovabili stanno stabilmente crescendo nel mondo e per la prima volta nel 2021 sono stati superati i 3000 GW di capacità di generazione di energia elettrica da rinnovabili. Allo stesso modo, nel settore dei trasporti il mercato delle auto elettriche è in netta crescita.

Secondo Alberto Bertucco, professore del dipartimento di ingegneria industriale e direttore del Centro Levi Cases dell’università di Padova (centro studi interdipartimentale di economia e tecnica dell’energia), si può ancora sperare che la transizione energetica possa subire un’accelerazione, anche in Italia: “Il processo di transizione energetica è in corso e non si potrà arrestare, perché una parte sempre maggiore dei cittadini sta prendendo coscienza dei pericoli causati dal cambiamento climatico a cui stiamo assistendo (frequenza degli eventi metereologici estremi, innalzamento del livello dei mari), e diventa consapevole del fatto che esso dipende principalmente dall’impiego dei combustibili fossili (carbone, petrolio e gas metano) come fonti di energia primaria per sostenere l’economia e la vita di tutti”.

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